Vincenzo Di Benedetto, un grande grecista, alunno del “Garibaldi”

Sono passati più di 40 anni da quando ero studente del Liceo Classico di Castrovillari. Lontano è il tempo, vivissimi sono i ricordi, grande è la nostalgia… il mio rapporto con il Liceo di Castrovillari non si è mai interrotto: non solo a livello di ricordi, ma anche a livello di idee e di interessi… Il mio sentimento di base nei confronti del Liceo di Castrovillari, del mio Liceo è quello della riconoscenza: una riconoscenza profonda e incondizionata”.  Questo scriveva nel 1994 sul periodico del Liceo Vincenzo Di Benedetto, illustre grecista, professore di Letteratura greca all’Università di Pisa, venuto a mancare nel 2013. Autore di saggi fondamentali, che hanno aperto nuovi orizzonti esegetici, sulla tragedia e sulla medicina greca, si sentiva orgoglioso, come appare dalle parole riportate, di essere stato alunno del Liceo classico “Garibaldi”, lo storico istituto scolastico fondato nel 1876 dalla borghesia illuminata e laica castrovillarese e regificato nel 1884. La Delegazione castrovillarese dell’A.I.C.C. ha voluto dedicare all’acuto filologo il volume, recentemente èdito, a cura del prof. Leonardo Di Vasto: “Vincenzo Di Benedetto: il filologo e la fatica della conoscenza”, la cui presentazione, il 20 ottobre scorso presso il salone del Palazzo di Città di Castrovillari, luogo storico del dibattito politico e del confronto culturale, ha stimolato la riflessione sulle doti intellettive dell’allievo del “Garibaldi”, che suscitava ammirazione  negli studenti e nei docenti, e sulla sua imprescindibile produzione scientifica. Il volume raccoglie i contributi di allievi e colleghi che hanno voluto onorare la memoria del Maestro attestando la ricchezza e la profondità del suo insegnamento, nonché i ricordi di amici che hanno rievocato il suo percorso esistenziale.

L’iniziativa, coordinata dalla prof.ssa Maria Lucilla Aprile, si inserisce tra le numerose attività culturali promosse dall’Associazione italiana di Cultura Classica (A.I.C.C.) di Castrovillari, che da oltre 30 anni stimola i giovani su tematiche di ampio respiro dando un notevole contributo alla crescita culturale del territorio. A ricordare Di Benedetto sono stati illustri ospiti: Mauro Tulli, ordinario di Letteratura greca presso l’Università di Pisa; il figlio dello studioso, Saverio Di Benedetto, docente di Diritto internazionale all’Università di Lecce; Mario Albino Gagliardi, già sindaco di Saracena; Aldo Viola, già Dirigente scolastico del Liceo Classico e Scientifico di Cassano allo Ionio. A portare i saluti dell’Amministrazione di Saracena, il paese ove Di Benedetto ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza e al quale è rimasto sempre molto legato, anche se nato ad Altomonte, il sindaco Renzo Russo, che ha manifestato la volontà e il desiderio di onorare il famoso concittadino, continuando l’opera della precedente Amministrazione, con l’istituzione della Borsa di studio in memoria del grande grecista, da assegnare al migliore studente dei Licei classici calabresi, che intenda iscriversi al corso di laurea in Lettere indirizzo antico presso l’Università di Pisa.

Il legame dello studioso con Saracena è stato ben sottolineato dal Preside Aldo Viola, che ha vissuto insieme con lui nell’ambiente politico attivo e stimolante della Saracena del secondo dopoguerra, dove si parlava e si discuteva molto di politica e dove intenso era il confronto di idee. Il legame con il suo paese, afferma Viola, era organico, di cuore e di cervello. Lo stesso Di Benedetto, parlando della sua Saracena in occasione della presentazione del suo libro “Lo scrittoio di Ugo Foscolo”, disse di sentirsi debitore nei confronti del suo paese: “Non si tratta di un debito generico, ma di un debito che coinvolge la mia qualità di intellettuale, di lavoratore nel settore della cultura”. Il dott. Mario Albino Gagliardi, amico di famiglia, ha delineato il profilo di un uomo di grande cultura che sapeva trovare le parole idonee a spiegare a un ragazzo come lui le meraviglie della natura. Commovente ancora l’intervento del figlio, prof. Saverio Di Benedetto, che attraverso vari ricordi ci ha trasmesso il ritratto di un padre instancabile  nella ricerca e che, anche negli ultimi tempi, pur provato dalla malattia, continua a scrivere saggi. Tutta la sua vita è improntata alla fatica della conoscenza, ma anche all’onestà e all’integrità morale, che ha lasciato come grande eredità al figlio e ai tanti allievi che lo hanno seguito e amato. L’onestà, l’integrità morale, la conoscenza come frutto di diuturno lavoro sono valori da proporre alle nuove generazioni, inclini al facile successo e ad avere tutto senza fatica.

A concludere questa importante iniziativa culturale è stato il prof. Mauro Tulli, insigne studioso di Platone, presente nel volume con l’interessante saggio: “Solone in Egitto e il racconto su Atlantide: la mimesis di Platone”. Nel presentare il libro, diviso in tre sezioni (Saggi, Ricordi, Le origini), ne sintetizza brillantemente i diversi aspetti, richiamando l’attenzione, prima, sui saggi scientifici dedicati alla tragedia, alla medicina e alla commedia greca, alla letteratura italiana; poi, sui ricordi della seconda e terza parte, senza trascurare le scelte iconografiche relative a Altomonte, il paese della madre, e a Saracena, ritratta anche in due pastelli suggestivi del fratello Biagio. Tulli definisce il volume “un monumento alla memoria, un ritratto a più facce che però si compone in una grande armonia”. Questo giudizio è stato condiviso e apprezzato dal numeroso pubblico, composto da allievi del Liceo Classico e Scientifico, da docenti, da compagni liceali, da estimatori di Di Benedetto, da cittadini di Castrovillari e del Circondario (Altomonte, Morano, Cassano; era presente un avvocato, cultore del mondo classico, venuto da Catanzaro), i quali hanno accolto con plauso l’opera che onora degnamente la figura di uno studioso la cui levatura intellettuale è riconosciuta a livello mondiale e che, pertanto, costituisce il fiore all’occhiello del Liceo classico “Garibaldi”.

Maria Lucilla Aprile