CASTROVILLARI LICEO CLASSICO
Il primo libro in italiano su Alessi di Thurii
di Maria Lucilla Aprile
L’Associazione Italiana di Cultura Classica di Castrovillari, il 18 ottobre scorso, nella storica sede del Liceo “Giuseppe Garibaldi”, ha presentato, quale sua elegante edizione, il libro “Alessi. Testimonianze e frammenti.” a cura di Felice Stama. A presentare la prima monografia in lingua italiana su Alessi, commediografo del IV secolo a.C., originario della città magno-greca di Thurii, sono stati illustri ospiti dell’Università di Bari: il prof. Giuseppe Mastromarco, ordinario di Letteratura greca, il prof. Piero Totaro, ordinario di Storia del teatro greco e il dott. Felice Stama, dottore di ricerca in Filologia greca e latina, che si è fatto carico dell’impegnativa fatica di analizzare, tradurre e commentare tutti i frammenti, 339, pervenutici del commediografo.
Il Dirigente scolastico del Garibaldi, prof. Walter Bellizzi, nel saluto iniziale rivolto ai relatori si è detto onorato e compiaciuto di ospitare l’incontro nel glorioso Liceo, luogo deputato più di ogni altro ad iniziative culturali di tale spessore culturale e scientifico.
Ha introdotto i lavori il prof. Leonardo Di Vasto, già docente del Liceo e Presidente dell’AICC castrovillarese, che ha curato l’appendice del libro con un suo saggio sulla storia di Thurii, dalla fondazione alla metà del IV secolo a.C. Il professore ha, inoltre, richiamato l’attenzione del pubblico, composto da numerosi studenti e docenti, sul valore degli studi classici in un momento critico della scuola italiana in cui sono ventilate proposte insensate di abolizione, nell’Esame di Stato, della prova di traduzione dal latino e dal greco. A tal proposito ha citato il compianto Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, governatore della Banca d’Italia, che, in un suo libro intervista del 2010, affermò che non aveva “trovato differenza tra cercare di interpretare e di studiare le statistiche, analizzare i fatti dell’economia reale e finanziaria, e lavorare sui frammenti di lirici greci e latini”.
Il prof. Giuseppe Mastromarco, rappresentante insigne della scuola barese, che ha avuto in Carlo Ferdinando Russo un grande Maestro, è studioso acuto di Aristofane: ha pubblicato nel 1983, per la UTET, il primo volume delle Commedie di Aristofane (Acarnesi, Cavalieri, Nuvole, Vespe, Pace), nel 1994, per la Laterza, una puntuale Introduzione a Aristofane, nel 2006, sempre per la UTET, in collaborazione con il prof. Piero Totaro, il secondo volume delle Commedie di Aristofane (Uccelli, Lisistrata, Thesmoforiazuse, Rane), infine, nel 2008, sempre in collaborazione con Piero Totaro, una godibile “Storia del teatro greco”. Il prof. Mastromarco, dopo aver lodato il meticoloso, attento lavoro del giovane studioso Felice Stama che ci consegna per la prima volta in lingua italiana tutti i frammenti di Alessi, ha ricordato che le notizie sulla vita e l’opera di Alessi non sono numerose. Soprattutto dalla Suda, un grande lessico enciclopedico del X secolo, ricaviamo le possibili origini italiche e una serie di notizie più o meno dubbie: zio paterno di Menandro, fu autore di 245 commedie. È nel 1996 che lo studioso inglese W. G. Arnott ha acceso i riflettori su Alessi di Thurii, pubblicando un corposo studio sulla sua opera e facendone il massimo rappresentante, tra Aristofane e Menandro, della commedia di mezzo.
Ad illustrare le caratteristiche della commedia di mezzo è stato il prof. Pietro Totaro, che ha insegnato Metodologia e didattica della lingua greca, ed è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità. Il prof. Totaro, che fa parte del gruppo di lavoro che prepara l’edizione nazionale di Eschilo per l’Accademia dei Lincei, ha ben spiegato come la tripartizione della commedia (antica, di mezzo e nuova) sia una categorizzazione ideale o fittizia nata ad opera della filologia alessandrina. La mese, cioè di mezzo, resta un vero e proprio buco nero; di essa restano un migliaio di frammenti e un elenco di nomi tra cui quello di Alessi. Eppure Ateneo, autore dei “Sofisti a banchetto”, fa dire a uno dei suoi personaggi, Democrito, che avrebbe letto 800 drammi della mese, a testimoniare la grande produzione drammatica del IV secolo a.C.
Caratteristiche della mese, che ritroviamo in Alessi, sono la parodia mitologica e una diversa tipologia di caratteri: il soldato, l’etera, il parassita, già presenti nella commedia antica, diventano maschere fisse.
Il dott, Felice Stama, che, nel 2014, ha conseguito il tiolo di Dottore di ricerca e nello stesso anno una borsa di studio assegnata dall’AICC, nell’anno precedente era entrato a far parte del progetto internazionale Fragmenta Comica, organizzato dall’Accademia delle Scienze di Heidelberg. Nel suo intervento conclusivo ha analizzato e commentato alcuni frammenti da lui tradotti in un italiano moderno e spigliato. Da questi si evince, da un lato, lo stretto rapporto di Alessi con la commedia antica, dall’altro un teatro in evoluzione, nuovo nei contenuti e nelle problematiche. In molti frammenti compare la parodia mitologica, appare una nuova tipologia d’intreccio che diventerà importantissima nella commedia nuova e nella palliata latina. Nel frammento 140 intitolato Lino vi è il dialogo tra due personaggi, Lino e il suo allievo Eracle. Lino invita l’allievo a scegliere tra una serie di opere da leggere, tra queste c’è Orfeo, Esiodo, tragedie, Omero, ma Eracle, tra i vari titoli, sceglie ”L’arte culinaria”. È chiaro come Eracle rappresenti la maschera del ghiottone, già presente nel teatro siciliano di Epicarmo. Altre tematiche presenti in Alessi, che anticipano la commedia nuova, sono l’intreccio amoroso e quello borghese. Nel frammento 212 Il soldato, due personaggi discutono sulla restituzione di un bambino e questo ci richiama alla mente gli Epitrepontes di Menandro.
Presente anche la satira filosofica nella commedia, frammento 201, La pitagorizzante e ne I Tarantini, frammento 223, sono chiamati in causa i pitagorici e in particolare è presa di mira la dieta austera da essi praticata. Insieme al nuovo convive il vecchio. Molte, nei frammenti di Alessi, le tracce di commedia antica che, afferma Stama, confermano la tesi di una classificazione convenzionale. Ma come ricorda Totaro citando uno studio di Arnott: “Forse la commedia di mezzo dopo Aristofane non ha creato capolavori, forse vi era tra Aristofane e Menandro una terra incolta ma se nessuno della mese avesse costruito una scala, come avrebbe fatto Menandro a raggiungere la vetta?”.
Questi suggestivi, incisivi commenti sono stati recepiti con entusiasmo dai presenti che hanno auspicato che incontri del genere possano realizzarsi con maggiore frequenza per la crescita culturale dei giovani e, nel complesso, della nostra comunità.
Questi suggestivi, incisivi commenti sono stati recepiti con entusiasmo dai presenti che hanno auspicato che incontri del genere possano realizzarsi con maggiore frequenza per la crescita culturale dei giovani e, nel complesso, della nostra comunità.